I “circuiti umani” non sono cavi: sono persone che, quando si connettono bene, fanno scorrere corrente gentile. Li ho visti nascere in municipio e sciogliersi nei palchi, tra sale consiliari e backline, sedute pubbliche e prove della domenica. Funzionano quando qualcuno si prende la briga di togliere attrito, dare ritmo, misurare senza farlo pesare.

C’è stata una sera in cui il consiglio si fermava come un disco rigato: microfoni muti, votazioni che inciampavano, pazienza che si assottigliava. Prima: due interruzioni a seduta, ripresa in venticinque minuti, fiducia che scendeva sotto voce. Dopo: una procedura di fallback chiara, server in alta affidabilità, tre minuti per ripartire, zero interruzioni in tre mesi. Le cifre non sono l’essenziale, ma dicono: qui scorre.

Un’altra volta la rete interna era una piazza senza strade: tutti ovunque, nessuno al posto giusto. Prima: segmentazione assente, allarmi che suonavano a vuoto, tre incidenti malware l’anno, ripristino in otto ore. Dopo: VLAN pulite, regole semplici, traffico laterale ridotto del quaranta per cento, incidenti a zero, RTO a quarantacinque minuti. È tecnica, certo. Ma sotto, come un pedale tenuto, c’è il rispetto per il tempo delle persone.

Sui palchi la lezione è la stessa, solo amplificata. Un set montato con la fretta fa inciampare la musica. Prima: cambi palco da venticinque minuti, suono che arriva in sala come può, scaletta lunga per coprire le insicurezze. Dopo: in-ear ben tarati, patch sintetica, otto minuti tra una band e l’altra, tre brani nuovi provati a fondo. Il fonico, per una volta, non alza gli occhi al cielo. E alla fine, invece di misurare applausi, contiamo le mail iscritte in coda: novanta in più, e non era scontato.

Prima e dopo sono due fotografie della stessa stanza: nella prima senti il ronzio, nella seconda il respiro. In mezzo ci sono sempre persone che si parlano, un metodo che non fa scena, un numero che conferma senza rubare la scena. È lì che capisco cosa significa davvero connettere: non mettere cavi, ma offrire forma al passaggio. Quando funziona, nessuno se ne accorge. È il complimento migliore.

Loading spinner